La giornata delle memorie – Il sonno della ragione genera mostri.
Il 27 gennaio abbiamo celebrato la giornata della memoria. Un appuntamento fisso del nostro calendario scolastico che abbiamo voluto onorare con un allestimento pensato ad hoc. Quest’anno la data è stata più significativa perché ricorrono gli ottanta anni dalla liberazione del campo di concentramento di Auschwitz.
Il dovere della memoria assume un significato sempre maggiore man mano che i superstiti dell’olocausto, per ragioni anagrafiche, ci lasciano privi della loro personale testimonianza. Siamo noi giovani dunque i continuatori della loro opera e questo ci attribuisce una nuova e importante responsabilità.
Coordinati dai professori Giovanni Idili e Roberta Farci noi studenti delle classi III, IV e V cucina dell’Istituto IANAS di Tortoli abbiamo proposto una riflessione sul tema della memoria che abbiamo intitolato “La giornata delle memorie – Il sonno della ragione genera mostri”. Un percorso ragionato che, prendendo spunto dal periodico dell’Avvenire Luoghi dell’Infinito (gennaio 2024 n. 290), ripercorre alcune delle grandi tragedie del ‘900: l’olocausto, il genocidio degli armeni, la bomba atomica, le foibe e l’esodo dei giuliano dalmati istriani, il genocidio in Cambogia. In questo modo abbiamo allargato lo spazio della memoria raccontando avvenimenti che troppo spesso si perdono nelle pagine dei libri di storia.
Il racconto ha preso la forma di un’opera monumentale che abbiamo progettato anzitempo per poterlo poi condividere in fase di realizzazione. Il piano dell’opera è diviso tra una parte realizzata totalmente in bianco e nero rappresentante gli aspetti più tragici e una dove è presente il colore che vuole testimoniare lo sforzo di pochi disobbedienti che in varie circostanze si sono opposti al male del loro tempo.
Il Modulo centrale
L’allestimento ha come punto focale il “monumento” costituito dalla contrapposizione di moduli che combinati insieme creano uno spazio circolare.
All’esterno, partendo dal modulo centrale, e percorrendo in senso orario il perimetro disegnato dai blocchi è accennata la storia della SOLUZIONE FINALE DELLA RAZZA EBRAICA. A terra, come “pietra di inciampo” la memoria fotografica del genocidio: la razza inferiore, il cancello del campo di sterminio di Auschwitz, la selezione all’arrivo, lo zyklon B, la camera a gas, le valigie con i nomi.
Il racconto assume quindi un tono positivo. Non tutti furono indifferenti. Qualcuno, o più di qualcuno, disobbedì. Sono esempi di una umanità variegata che decise di non fare finta di niente e che alla solidarietà delle parole sostituì l’azione anche a rischio della propria vita. Chi salva una vita salva il mondo intero.
Dentro lo spazio, in posizione defilata è il diorama che rappresenta Birkenau, l’arrivo del treno, la selezione, la separazione tra i vivi per poco e i morti che camminano. Frontale la scritta che ricorda l’ottantennale della liberazione del campo di Aushwitz ad opera dell’armata rossa. In mezzo alla scritta una rosa rossa simbolo del sacrificio e omaggio alla memoria.
I moduli al loro interno presentano uno specchio sormontato dalle immagini delle vittime.
Queste osservano il visitatore interrogandolo “sei indifferente o disobbediente?”. Una domanda non banale. “Se sei indifferente offrirai le spalle al nostro sguardo, lo eviterai, se sei disobbediente, come molti per fortuna furono, parteciperai al nostro dolore e lotterai con le tue forze per conservare la memoria e far si che altri non abbiano a soffrire per le stesse tragedie.
La giornata delle memorie
Genocidio: metodica distruzione di un gruppo etnico, razziale o religioso, compiuta attraverso lo sterminio degli individui e l’annullamento dei valori e dei documenti culturali.
L’idea che è alla base dell’allestimento è preservare la memoria raccontando avvenimenti che hanno tutti lo stesso denominatore: il genocidio e la follia dell’uomo, unica specie animale capace di distruggere se stessa in nome di una ideologia, un pensiero, un interesse.
Partendo da questa considerazione l’allestimento propone una riflessione su alcuni eventi
– genocidio del popolo armeno;
– bomba atomica sulle città giapponesi;
– esuli giuliano dalmati;
– Cambogia;
L’esposizione, che deve tenere conto dello spazi è strutturata come un grande cimitero dove ogni lapide racconta una parte della storia. Ogni argomento è anticipato da un apposito segnale ed è suddiviso nel racconto tragico dei fatti e nella speranza per l’umanità che è legata a iniziative di DISOBBEDIENZA.
Dove la ricerca ha permesso, sono omaggiati con una immagine, i volti di coloro che nell’indifferenza che li circondava hanno deciso di fare qualcosa.
Ringraziamenti
Un lavoro così complesso non lo avremo realizzato senza la collaborazione di più persone.
Si ringrazia la Presidenza per aver favorito il progetto e aver condiviso l’iniziativa, si ringrazia il personale della scuola che ha fornito il materiale e ci ha supportato nella costruzione dell’allestimento. Si ringraziano i formatori che a vario titolo hanno dato una mano.
Si ringraziano le classi che nei due giorni hanno visitato il nostro l’allestimento.
I ragazzi delle classi III, IV e V Cucina, IANAS Tortoli
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